La Cimatica

Il termine cimatica indica una teoria, dovuta allo studioso svizzero Hans Jenny, che tenta di dimostrare un effetto morfogenetico (il processo che porta allo sviluppo di una determinata forma o struttura) delle onde sonore. Il nome cimatica è stato coniato dallo stesso Hans Jenny, e deriva dal greco kymatika che significa “studio riguardante le onde” (da kyma che significa “onda, flutto”).

Gli studi di Ernst Chladni
Il musicista e fisico tedesco Ernst Chladni osservò nel XVIII secolo che i modi di vibrazione di una membrana, o di una lastra, possono essere visualizzati cospargendo la superficie vibrante con della sabbia fine. La polvere si sposta per effetto della vibrazione e si accumula progressivamente nei punti della superficie in cui la vibrazione è nulla, ovvero dove le varie onde che percorrono la lastra si annullano. Nel caso di una vibrazione stazionaria, questi punti formano un reticolo di linee, dette linee nodali del modo di vibrazione. I modi normali di vibrazione, e il reticolo di linee nodali associato a ciascuno di questi, sono completamente determinati (per una superficie con caratteristiche meccaniche omogenee) dalla forma geometrica della superficie e dal modo in cui la superficie è vincolata. Praticamente modificando la frequenza via via si possono osservare diversi disegni prendere forma sulla lastra, ed essi dipendono anche dalla forma della lastra stessa.
E' possibile eseguire questo esperimento anche amatorialmente, prendendo una cassa audio e fissando sopra di essa una superficie piana ma capace di vibrare (ad esempio lattice). Collegando la cassa ad una sorgente di frequenze come un computer capace di creare frequenze a piacimento (magari utilizzando un apposito software) potete far vibrare questa superficie: vi basterà poi cospargerla via via di sabbia fine per vedere questi disegni prendere forma! Un esempio lo potete vedere in questo video, la cassa audio è posizionata esattamente sotto la superficie:
Esperimenti di questo tipo, eseguiti in precedenza da Galileo Galilei verso il 1630 e da Robert Hooke nel 1680, furono successivamente perfezionati da Chladni, che li presentò sistematicamente nel 1787. Questo fornì un importante contributo alla comprensione dei fenomeni acustici e del funzionamento degli strumenti musicali. Le figure così ottenute (con l'ausilio di un archetto di violino che sfregava perpendicolarmente lungo il bordo di lastre lisce ricoperte di sabbia fine) sono tuttora designate con il nome di "figure di Chladni".

L'opera di Hans Jenny

Nel 1967 il medico svizzero Hans Jenny, seguace delle dottrine antroposofiche di Rudolf Steiner, ha pubblicato il primo di due volumi intitolati Kymatic, nel quale - traendo ispirazione dalle esperienze di Chladni - ha sostenuto l'esistenza di un sottile potere attraverso il quale il suono struttura la materia. Nei suoi esperimenti egli poneva sabbia, polvere e fluidi su un piatto metallico collegato ad un oscillatore che produceva un ampio spettro di frequenze. La sabbia o le altre sostanze si organizzavano in diverse strutture caratterizzate da forme geometriche tipiche della frequenza della vibrazione emessa dall’oscillatore.
Secondo Jenny queste strutture, che ricordano i mandala (diagrammi circolari costituiti, di base, dall'associazione di diverse figure geometriche, le più usate delle quali sono il punto, il triangolo, il cerchio ed il quadrato) ed altre forme ricorrenti in natura, sarebbero la manifestazione della forza invisibile del campo vibrazionale ed ogni forma conterrebbe le informazioni sulle vibrazioni che l’hanno generata.
Hans Jenny fu particolarmente impressionato da un'osservazione: imponendo una vocalizzazione in antico sanscrito come l’OM (Aum) (conosciuto dagli induisti e buddhisti come il suono della creazione e corrispondente al Verbo, al Logos della Bibbia occidentale) la polvere di licopodio rispondeva alle vibrazioni sonore generando un cerchio con un punto centrale, simbolo con il quale antiche popolazioni indiane rappresentavano lo stesso mantra OM (Aum). Non per nulla Pitagora aveva già intuito e sosteneva che "la geometria delle forme è musica solidificata".
L'osservazione di Jenny è perfettamente coerente con proprietà matematiche ben note. Dal punto di vista fisico-matematico, tuttavia, la forma dei reticoli nodali è predeterminata dalla forma del corpo posto in vibrazione. I disegni praticamente sono già tutti “impostati” dalla forma della lastra mentre la frequenza serve a scegliere quale dei tanti la sabbia deve visualizzare.
Negli ultimi anni la “cimatica” è stata messa in connessione con i controversi studi di Masaru Emoto, un ricercatore giapponese che ha fotografato i cristalli dell’acqua congelata, scoprendo una relazione fra essi e l’ambiente circostante. Su questa misteriosa capacità dell’acqua di formare delle strutture cristalline armoniche o caotiche in risposta a vibrazioni inviate sotto forma di suoni, immagini, scritti e pensieri sono ancora in corso una serie di studi e verifiche.

Esagono su saturno

Gli scienziati americani hanno scoperto nell'emisfero settentrionale di Saturno un enorme esagono dal diametro superiore ai 25.000 chilometri. Grazie alle nuove immagini, gli scienziati hanno stabilito che l'enorme esagono si trova a più di 100 chilometri in profondità dell'atmosfera di Saturno. "Si tratta di una formazione alquanto strana, formata da sei parti praticamente uguali l'una all'altra", ha raccontato Kevin Baines, scienziato del Jet Propulsion Laboratory a Pasadena, in California. - "Gli scienziati finora non avevano mai osservato qualcosa di simile sugli altri pianeti", ha poi sottolineato Baines. Se è vero che l’esagono, a differenza della voluta, non appartiene alla natura, almeno così come la percepiamo e la conosciamo, si ritiene che la stranezza di questa figura sia spiegabile, se si chiama in causa la Cimatica. 
“Saturno, come tutti i pianeti, è dotato di campo magnetico, dunque produce una frequenza sonora e, a causa della sua struttura gassosa, potrebbe essere in grado di generare tali forme precise”.
(Redazione di Area 51, Misterioso esagono su Saturno, 2007)

Memorizzare velocemente

COME MAI DEI METODI COSI' EFFICACI NON VENGONO INSERITI NEI PROGRAMMI SCOLASTICI PER FACILITARE GLI STUDENTI NELLO STUDIO?

Sono andata ad un meeting dove il prof. Luca Romito ha presentato la sua Fondazione Vivifelice.

Egli si occupa prevalentemente di corsi di Apprendimento, Lettura rapida e Comunicazione. Per la diffusione di queste metodologie collabora con l’Assessorato alla Pubblica Istruzione e con l’Università degli studi di Bari. Grazie al suo progetto, MEMORY (che compie quattro anni) è ogni giorno nelle Scuole Superiori pugliesi incontrando quotidianamente circa 200 ragazzi e relativi docenti per condividere con loro i miei studi sull’apprendimento efficace, la memorizzazione e la Lettura veloce. Ora anche nel centro e nel nord Italia, molti docenti stanno rispondendo positivamente, anche se ancora siamo davvero in pochi ad aver compreso l'importanza di un necessario cambiamento nel campo dell'istruzione. Infatti alla presentazione, (secondo me interessantissima), alla dimostrazione e alla spiegazione, tutti i ragazzi sono rimasti entusiasti e desiderosi di applicare determinate metodologie. Si sono resi conto che ciò potrebbe facilitare studio, comprensione, apprendimento, ma soprattutto la memoria a lungo termine. DI TUTTA RISPOSTA I DOCENTI ALL'UNANIMITA', TRANNE UNA PROFESSORESSA, HANNO AVUTO DUBBI SUL RISULTATO E HANNO AFFERMATO CHE TUTTO CIO' E' CONTRO I LORO METODI!!!! Vorrei sapere quali metodi adottano e se i loro metodi danno come risultato quello che notiamo nei giovani: poco interesse, poca memoria, o comunque a breve termine, poca concentrazione e difficoltà di apprendimento, forse sarebbe opportuno porsi delle domande.
Hanno paura che venga messo in discussione il loro lavoro? Hanno paura che la loro presenza possa divenire obsoleta? Non è così, l'insegnate è sempre una figura molto importante e necessaria in una scuola. Pensate che bello, invece, se i professori potessero svolgere il loro lavoro in armonia e in un ambiente rilassato, dove i ragazzi imparano con voglia e dedizione. Non è un' utopia, ma una possibile realtà. Lavorerebbero tutti con soddisfazione e interesse e il rapporto invece che di conflitto, sarebbe un rapporto propositivo e costruttivo.
I ragazzi sono insolenti, disattenti e svogliati solo perché l'istruzione nellle scuole italiane, non è accattivante e interessante. E' fatta e costruita appositamente per una mente logica. Ma noi non abbiamo solo una mente logica. Quella emozionale forse fa da padrona, quindi non è forse venuto il momento di cambiare tecniche di insegnamento?
Come mai quando il PROF. ROMITO LUCA, ha parlato a tutta la scolaresca, nessuno ha fiatato, disturbato o fatto domande stupide? La risposta non voglio essere io a darla, spero che i docenti si facciano un esame di coscienza, ma più che altro lo faccia tutto il sistema scolastico. LA SCUOLA IN ITALIA E' DA RISTRUTTURARE, E VELOCEMENTE, PRIMA CHE CROLLI, COME LE VECCHIE STRUTTURE DECADENTI.

Date un'occhiata a questo, è illuminante http://www.youtube.com/watch?v=FV7XS-1ix8Y

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ECCO CIO' CHE HO TRATTO DAL LINK : http://www.vivifelice.it/

 

Memorizzare velocemente

Come memorizzare qualsiasi informazione più velocemente ed a lungo termine
La qualità della nostra vita dipende dalla qualità dei nostri pensieri. Utilizzare la mente in maniera appropriata non è un atto spontaneo ma un’abilità che si può imparare. L’abilità nel memorizzare velocemente e ricordare qualcosa a lungo termine ne è un chiaro esempio. A scuola impariamo molto (matematica, scienze, letteratura, storia, etc...) ma non la cosa più importante: un metodo di studio che ci permetta di memorizzare velocemente ed a lungo termine. 


Ciò che comunemente le persone fanno per memorizzare si riduce a due sole attività: 

1. RIPETIZIONE (orale o mentale)

2. RISCRITTURA (riassunti o schemi). 


Scientificamente questi approcci inducono l’apprendimento a memoria e non sfruttano più dell’11% della mente umana e non danno ricordo a lungo termine. Ti è mai capitato di studiare qualcosa e poi non trovarla nella tua memoria? Al contrario ti è mai capitato di memorizzare perfettamente, velocemente ed a lungo termine ciò che magari hai sentito o visto solo una volta (senza riuscire a dartene una spiegazione)?



Come Funziona la memoria umana?


Immagine riferita a: memorizzare velocementeIl ciclo biologico della memorizzazioneLa memoria umana è progettata per memorizzare velocemente ed a lungo termine le informazioni SOLO SE SONO:

visive: è più facile ricordare il viso di una persona piuttosto che memorizzare il nome!

associative: capiamo DAVVERO quando colleghiamo un concetto nuovo ad un altro che già abbiamo nella memoria a lungo termine oppure ad uno più semplice e concreto (è a questo che servono gli esempi)

emotivamente rilevanti: se un avvenimento ci colpisce è più facile che rimanga nella tua memoria anche a lungo termine. O ancora, più amiamo una materia scolastica, più è facile studiarla.



 

Cosa succede nella memoria a livello biologico?

Immagine riferita a: memorizzare velocementeCervello umano - Visione mesialeA livello biologico l’organo che "decide" cosa memorizzare oppure no è l’ipotalamo. L’ipotalamo si trova nel lobo limbico ed è la parte del cervello sede delle emozioni e della memoria a lungo termine (insieme con il lobo prefrontale).


PER SINTETIZZARE: 
Noi siamo facilitati nel memorizzare velocemente ed a lungo termine quello che il nostro cervello identifica come IMPORTANTE e/o EMOZIONANTE.


ESEMPIO: capita di studiare qualcosa che non amiamo e dopo mille ripetizioni risulta comunque difficile da memorizzare. Ma la stessa persona, se appassionata, ad esempio di calcio, dopo UNA SOLA lettura della Gazzetta dello Sport, ricorda velocemente a memoria dati, punteggi, nomi, elenchi con una dovizia di particolari assoluta!

Vuoi migliorare la tua memoria e memorizzare più velocemente ed a lungo termine?

Esistono delle tecniche per per migliorare la memoria e per far associare IMPORTANZA ed EMOZIONE anche a ciò che per noi spontaneamente non ne ha (ad esempio una materia scolastica o un aggiornamento lavorativo). Il risultato è che si riesce ad avere la stessa efficacia che abbiamo per gli argomenti che ci appassionano, anche per gli argomenti che non amiamo.


STEINER E L’ARTE DI CRESCERE UOMINI LIBERI

Ecco come dovrebbe essere la nostra vita, all’insegna della libertà, non del liberalismo, dove ognuno di noi possa essere veramente se stesso, studiando in ambienti stimolanti, dove venga riaffermato il nostro essere, non dove le nostre attitudini vengono soffocate. Un pedagogista che ha creduto nel ritorno alle origini è Rudolf Steiner che afferma:
"Il nostro obiettivo: elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere,
ad apprendere per tutta la vita dalla vita stessa."

La pedagogia steineriana mira a sviluppare individualità libere, in grado di continuare ad imparare dalla vita. Cerca di riconoscere, coltivare e portare a manifestazione le potenzialità di ciascun bambino, rispettando i tempi della sua evoluzione fisica e mentale.
Grande importanza hanno le conoscenze su come, parallelamente a importanti mutamenti fisici, si evolvono gradualmente le facoltà dell'animo umano: volere, sentire e pensare. Per un sano sviluppo del bambino è necessario cercare un equilibrio dinamico, in altre parole un "respiro", tra due correnti:

• Da un lato devono essere educate le capacità di accogliere e comprendere il mondo esterno attraverso un affinamento dei sensi e, successivamente, la conquista di un rigoroso pensiero riflessivo.
• Dall'altro bisogna curare nel bambino tutto ciò che lo rende attivo: l'attività motoria, la fantasia, l'espressività, la creatività, l'iniziativa. Sono infatti questi ultimi aspetti che nell'epoca contemporanea dominata dalle informazioni, dalle macchine e dalla realtà virtuale, rischiano di venire trascurati; il che può comportare un impoverimento dell'esperienza del bambino e, soprattutto, pregiudicare la formazione di una sana e forte capacità di iniziativa autonoma.

Si aiuterà il bambino a sviluppare sempre armonicamente l'attività delle mani, del cuore e della mente. Proprio su questo equilibrio poggerà la sua capacità futura di divenire un uomo libero, fiducioso in se stesso e capace di contribuire allo sviluppo della comunità umana.

Ci si rivolge al bambino dedicando pari attenzione sia alla maturazione individuale sia a quella sociale. Questo avviene, per esempio, attraverso l'esperienza del ritmo, con l'alternarsi giornaliero di attività pratiche, creative e che stimolano l'ingegno e attraverso le celebrazioni legate alle festività dell'anno. Viene riconosciuta pari dignità alle materie intellettuali, artistiche e manuali, con la consapevolezza che dita abili producono abilità di pensiero. L’intento principale di questa pedagogia è quella di raggiungere un’ ottima forma fisica, mentale e spirituale.

L'agile mobilità delle dita è il presupposto della parola.
Gli educatori eseguono con i bambini giochi ritmici con le dita sulla scia di brevi versi; si imparano le tabelline a passo di marcia o battendo le mani a ritmo. La pittura, il flauto e i lavori manuali, sviluppano al contempo sensibilità artistica e abilità delle dita.

Gli allievi sono stimolati ad esprimere le loro abilità traendone soddisfazione personale, e ad interessarsi anche a quelle dei compagni, rendendo viva l'esperienza di armonia del gruppo in classe. Se il mondo di domani potrà essere un luogo in cui la pace, i diritti umani, la democrazia, la tolleranza, la multiculturalità avranno maggior spazio di oggi dipenderà in massima parte dall'educazione, ed è proprio agli aspetti sociali che l'educazione steineriana dedica una particolare attenzione.
Ecco come dovrebbe essere la scuola, mentre invece abbiamo a che fare con istituzioni che sono vecchie e perpetuano nei loro errori. Non si insegnano le lingue, e se vengono studiate, lo si fa senza un laboratorio linguistico, non si studia musica, si pretende di insegnare il corpo umano sui libri, si pretende di insegnare la fisica, la meccanica, le chimica e la biologia senza dei laboratori. Senza parlare di come viene insegnata la matematica. E la storia poi, riescono a farla odiare ad ognuno di noi. Ma mi sorge un dubbio: non è che ci vogliono ignoranti? Si, la risposta è “SI”, altrimenti le basi, i fondi e la possibilità di avere una scuola Steineriana li potremmo avere, senza dover rivolgerci a istituti privati.