Kryon


Domandati che cosa è eterno e troverai una sola risposta.
Ciò che è eterno è il silenzio. Quindi se desideri vivere nella eternità vivi nel silenzio. Fai in modo che i tuoi pensieri si calmino, le tue emozioni si rilassino e il tuo corpo stia bene.
Quando cominci a sentire il silenzio, respira profondamente questa dimensione e attraverso il vivere e respirare questa esperienza capisci che sei nella unica dimensione possibile della tua vita, la dimensione del presente.
Presente a te stesso, silenzioso respirando eternità.
così è." 

Tu sei un essere che sta evolvendo e puoi essere uno spettatore attivo della tua evoluzione.  Sei l'Angelo che è racchiuso dentro di te, che si può permettere di conoscere la Verità su Dio, sul tuo Essere di Luce, e sulla tua connessione con la Terra.

Kryon può essere il tuo compagno di viaggio, che ti spiega, con i suoi messaggi, come fare questo viaggio in modo più facile, più armonico e diretto. Attraverso i suoi messaggi, ti dona molte chiavi per la comprensione delle cose, perché mediante la comprensione si incontrano le risposte adeguate alle proprie esigenze evolutive.

Kryon è Amore Unificante che ti permette la connessione con tutti i Maestri di tutte le Tradizioni Spirituali e la connessione con le Guide di Luce che sostengono il processo di purificazione e di elevazione degli esseri umani. Apre il cuore alla percezione della Universalità della vita ed è un grande sostegno per procedere, con sempre maggiore consapevolezza, verso la  propria realizzazione umana e spirituale.

 Kryon è una fonte viva, che sta nel mondo a disposizione di tutti, per soddisfare questa necessità, perché  tiene la capacità di comunicarsi  individualmente con ogni persona.

Inoltre Kryon è una Entità Angelica che sta eseguendo un lavoro di trasformazione energetica del Pianeta Terra per portarlo ad un livello vibrazionale ed evolutivo superiore a quello che fino ad ora è esistito. Il suo nome ha come valenza numerica il numero 11, la vibrazione del numero che permette il passaggio dell’energia spirituale dal livello sottile al livello materiale.

 Il nome di Kryon è in realtà un acronimo spirituale creato appositamente per utilizzare la vibrazione del numero 11 adatta a questo scopo. Difatti, il suo nome per esteso è Kyrie Eleison, che significa “Signore dammi la forza di essere capace di provare compassione per me stesso e per gli altri".

ANASSAGORA

L'idea migliore di Empedocle (la trasformazione perenne delle cose) è stata ripresa da Anassagora.
Anassagora, oltre che filosofo pluralista, potremmo considerarlo anche uno scienziato, considerando il periodo della sua opera. Egli tiene rigorosamente separate la fisica dalla metafisica. Privilegia le scienze esatte: matematica, astronomia, medicina e biologia. Inoltre è uno scienziato dichiaratamente "ateo", tant'è che fu accusato dagli aristocratici di empietà. Dalla sua scienza dipende l'atomismo di Democrito.
Anassagora afferma che il movimento dei fenomeni è generato da un Nous immobile. Il Nous ordina il cosmo secondo una causa efficiente, non secondo un fine. Anassagora distinguere la natura dall'essere umano.
L'uomo, nella concezione fisicista di Anassagora, non è superiore alla natura in maniera qualitativa. La superiorità dell'uomo rispetto agli animali risiede nel fatto ch'egli dispone delle "mani", le quali gli hanno permesso di sviluppare il cervello, cioè l'intelligenza, l'esperienza, la memoria, il sapere e la tecnica.
Per Anassagora, "il tutto nel tutto" voleva senza dubbio essere un'affermazione scientifica, non spirituale vista la sua inclinazione al razionalismo e materialismo. Con gli scarsi strumenti di cui allora si disponeva, però, essa ha finito col trasformarsi in un'affermazione filosofica. Non solo, ma quell'affermazione, di per sé, non era in grado di favorire lo sviluppo della conoscenza scientifica, poiché non poneva i limiti che distinguono un enunciato scientifico vero da uno falso.
La sua stessa teoria scientifica delle omeomerie (particelle similari o semi) sostiene che aria, fuoco, terra e aria
Insomma la sua teoria della conoscenza -in questo aveva ragione Aristotele- non sembra portare ad alcunché (soprattutto sul piano dell'interpretazione della società umana). E' una teoria aperta a qualunque soluzione. Probabilmente l'aspetto più significativo di questa teoria, è la concezione funzionale-strumentale del sapere, che -secondo Anassagora- va finalizzato a delle applicazioni tecniche (manuali), evitando risolutamente le mere astrazioni.
Così pure, l'idea di far dipendere la conoscenza dalle sensazioni non è stata molto felice. Non si può ridurre l'esperienza umana a un complesso di sensazioni. E' vero che la sensazione, per Anassagora, va aldilà del concetto di "senso", riferito anche agli animali, in quanto la sensazione è strettamente legata all'intelligenza, tant'è che essa è in grado di cogliere un fenomeno anche a partire dal suo contrario (in questo Anassagora supera nettamente Empedocle).
Tuttavia, resta limitativo il fatto di attribuire alla mera sensazione il motore che fa muovere l'intelligenza (questo modo di ragionare lo si ritroverà nei sensisti inglesi e francesi). Anche perché l'uomo viene ad essere sminuito rispetto alla natura, la quale viene mossa da un'intelligenza (il Nous) che assomiglia vagamente a un'entità divina.
In realtà, l'intelligenza umana gode di una relativa autonomia rispetto alle sensazioni, o quanto meno essa è in grado di rielaborarle secondo meccanismi o schemi mentali che non sono impliciti nelle sensazioni, né da queste desumibili. Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui davanti a fenomeni negativi, osservati quotidianamente, un individuo reagisce in maniera passiva e un altro in maniera costruttiva.
Probabilmente, l'assenza di dialettica in Anassagora è dovuta all'assunzione inconsapevole del principio parmenideo dell'essere (identificato col Nous, in virtù del quale però egli pensava di superare Parmenide). La differenza tra i due principi è la stessa che passa tra uno scienziato e un metafisico. Di fronte a un metafisico, lo scienziato rischia sempre di sentirsi condizionato intellettualmente, se non trova il modo di agganciare le scienze naturali a quelle umane. Se Anassimandro l'avesse fatto, l'importanza di Parmenide sarebbe stata immediatamente oscurata.
Egli comunque resta la terza via originata dalla concezione dell'essere di Parmenide, dopo quella estremista di Zenone e quella moralista di Empedocle.
Verso la fine del VI sec. a.C. i persiani distrussero le colonie ioniche, arrestando anche il progresso della filosofia che proprio lì aveva avuto inizio. Nel 480 a.C. una coalizione greca guidata da Atene riprende il controllo sull'Egeo creando una zona di influenza cui saranno soggette le città ioniche. Atene così sostituisce Mileto nel ruolo di guida dal punto di vista economico, politico e culturale, spingendo per questo motivo molti filosofi a trasferirvisi. Il primo di questi è Anassagora di Clazomene, ritenuto colui che per primo ha portato la filosofia ad Atene, anche se nonostante questo e nonostante il contesto storico già mutato le sue radici affondano nel pensiero ionico.
L'ambiente che egli trovò era favorevole alla riflessione, in quanto l'aristocrazia si fece interprete delle esigenze provenienti dal nuovo ceto degli artigiani e dei commercianti. Anassagora fu consigliere personale di Pericle, ma anche ideologo del demos, cerniera di un equilibrio che cesserà nel 430 a.C., quando egli sarà processato per empietà a causa della concezione ateistica della sua astronomia (sosteneva che il sole era solo un metallo infuocato).
Anassagora nasce a Clazomene (in Asia Minore) nel 500 a.C., ma dal 463 al 433 a.C. vive ad Atene, da cui sarà costretto ad andarsene per le accuse di ateismo che gli furono rivolte; la morte si colloca nel 428 a.C.. Oltre ad essere consigliere di Pericle, egli fu anche maestro e tenne pubbliche lezioni (fra i suoi uditori ci furono Ippocrate e Socrate). Anche a Lampsaco, dove morì, egli fondò una scuola. Si occupò di matematica, astronomia, medicina e biologia, e compose un trattato cui venne dato poi il titolo Sulla Natura (opera che egli diffuse anche al di fuori della cerchia dei suoi uditori, tanto da essere considerata la prima opera venduta sull'agorà), di cui ci restano numerosi frammenti.
La sua cosmologia pone all'origine del mondo non un materiale indistinto, ma i semi (omeomerie) da cui poi avrebbero avuto origine tutte le cose. Questi esistono in numero illimitato e si compongono fra loro dando luogo a diversi aggregati (teoria questa che aprirà la strada all'atomismo). Piuttosto che di nascita e morte, egli preferisce parlare solo di composizione e scomposizione degli elementi. Il passaggio dal disordine originario all'ordine, avviene grazie ad un principio ordinatore che agisce dall'esterno, il Nous, una intelligenza che non genera il mondo (non dimentichiamo che nel pensiero greco dei primi secoli è assente il concetto di creazione) ma che lo forma soltanto (come farà poi anche il demiurgo platonico). E' importante precisare che per Anassagora questo nous non è un dio, ma un principio materiale la cui azione non è provvidenziale o finalistica, ma meccanica.
Anassagora riprende la concezione di Senofane per la quale il sapere è ricerca attiva, ma aggiunge anche che questa consiste in un processo che si sviluppa attraverso le fasi dell'esperienza, della memoria, del sapere e della tecnica. Il sapere poi non è fine a se stesso, ma culmina nelle applicazioni tecniche manuali (mostrando così come egli sia l'espressione di quel ceto artigianale che si andava candidando ad un ruolo di antagonista all'aristocrazia nella guida della città). Anassagora sarà perciò vittima della controffensiva aristocratica che vedrà soccombere il demos e quella cultura che da Talete in poi ne era venuta esprimendo le esigenze.